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"Il mio vero nome è Norman, mentre l'origine del cognome è russa... nonno Shapiro suonava il corno nella banda dello Zar Nicolai II° ..."

Norman David Shapiro

Norman David Shapiro (in arte Shel) nasce a Londra da una famiglia di musicisti. Suo nonno Salomon, un ebreo russo che suonava il corno nella banda dello Zar Nicola II (e sapeva fare il pellicciaio), un giorno ricucì una stola alla zarina, ottenendo in cambio un lasciapassare che gli avrebbe permesso di scampare alle persecuzioni antisemite e di esportare sé stesso e famiglia in Inghilterra.

Quando David ha dieci anni, suo padre, che commercia coi paesi oltre cortina, gli regala una chitarra ungherese. Il dono ha un impatto mistico: una specie di Apparizione di Fatima in salsa anglo-ebraica. Ma il piccolo David, sotto l’influsso dei primi dischi di Bill Haley e Bo Diddley, comincerà presto a sognare che l’anonima chitarra si trasformi in una Fender Stratocaster.

Da adolescente si fa le ossa ai matrimoni ebraici strimpellando rock con gli amici della sinagoga tra un bicchiere infranto e l’altro. Sono gli anni della Guerra Fredda e del “Seme della Violenza”, il film che darà il colpo di reni ufficiale alla diffusione planetaria del Rock ‘n’ Roll. Qualche anno dopo David si dà da fare nell’azienda paterna, piazzando merletti boemi porta a porta con la Ford Escort fornitagli dal genitore. Poi però gliela sfascia e viene cacciato di casa.

Decide allora di sbarcare il lunario e di mantenersi agli studi impiegandosi da Simpsons, un grande magazzino di vestiti a Piccadilly, dove assiste i clienti col metro al collo. Quel metro comincia però piano piano a strangolarlo. E’ a una festa di colleghi che David viene folgorato sulla via di Damasco. Lo invitano a suonare sul palco e gli capita di sentire le prime urla di entusiasmo rivolte a lui. Troppo bello per non provare a farlo diventare vero.

Il rock da quel momento ha un nuovo apostolo.

Poche settimane dopo presenta un paio di forbici sotto il naso del Capo Reparto di Simpsons. Poi gioca d’anticipo e si licenzia un attimo prima di venire licenziato da lui. Comincia l’attività di musicista professionista. Viene assunto nella band di Robb Storme dopo un provino su un divano spelacchiato e frequenta il Roaring Twenties, il tempio del Rythm and Blues situato in una Carnaby Street ancora ignara di Mary Quant.

In seguito viene cooptato dal manager di Gene Vincent per andare in tournée con lui. Quindi fonda gli Shel Carson Combo e il suo progetto di diventare medico chirurgo comincia definitivamente a tramontare. E’ in quel periodo che - stanco di dover spiegare a tutti che Shel Carson Combo è un nome fittizio - comincia a rispondere quando lo chiamano Shel. Non smetterà più.

Nel marzo 1963, durante un tour in un’Amburgo che si lecca ancora le ferite aggrappandosi al vizio e alla prostituzione, il gruppo, ora ribattezzato in "The Cabin Boys", viene scritturato per accompagnare in Italia un certo Colin Hicks, un cantante che in Inghilterra nessuno cagava, anche perché al suo attivo aveva solo una brodosa ballata western (e il fatto d’essere fratello della famosa Rock Star inglese Tommy Steele).

L’impatto col Bel Paese, così diverso dalle swinganti nebbie britanniche, è abbastanza traumatico, ma Shel impara presto a coglierne le sfumature, tanto che – pur non sapendolo ancora – l’Italia è già diventata la sua nuova patria. Un bel giorno Hicks è colto da raucedine fulminante, proprio mentre i Cabin Boys stanno facendo pre-avanspettacolo in un cinema-teatro (quello con le sei-ballerine-sei) e deve abbandonare la scena. Gli occhi del pubblico a quel punto rimangono tutti per Shel e compagni. E s’infiammano.

Il resto è storia: si fa vivo Ferruccio Ricordi (in arte Teddy Reno) e offre a Shel e ai Cabin Boys d’accompagnare Rita Pavone in tournée. Comincia un periodo di stenti, ma il successo è alle porte. Stanno per nascere i Rokes. Le serate aumentano. La loro fama pure. Realizzano dodici caroselli per l'Algida. Dino De Laurentiis li "regala" alla figlia e li fa suonare nella sua reggia la notte di Capodanno del 1964. In giardino, fra gli altri, ci sono Alberto Sordi, Vittorio Gassman, Domenico Modugno e Silvana Mangano. La medicina perde un chirurgo, ma la musica trova un artista.

Chiusa l’avventura coi Rokes, Shel negli anni ’70 e ’80 farà l’autore (Mina, Patty Pravo, Ornella Vanoni, Gianni Morandi, Mia Martini, ecc.) e il produttore (Riccardo Cocciante, Rino Gaetano, Enrico Ruggeri, i Musicanova, più vari artisti latino-americani), vendendo decine di milioni di dischi. Dopo la Grande Depressione che lo coglie negli anni ’90, la sua carriera riprende a sfavillare negli anni ’00. Nel 2007 porta in teatro “Sarà una bella società”, scritto assieme a Edmondo Berselli, e nel 2009 interpreta Shylock nel “Mercante di Venezia in prova” di Moni Ovadia. E’ di pochi mesi fa l’autobiografia “Io sono immortale” per la Mondadori.

Marco Cavani